Introduzione

E' sempre difficile tirare le fila di un progetto che non ha una nascita precisa. Da molto tempo comunque covava l'idea di dotare la Valle di Susa d'un ponte ripetitore in grado di collegarla tutta facilmente soprattutto in caso di bisogno a seguito d'eventi calamitosi. Tante piccole e grandi cose (alluvione 2000) hanno distolto dalle consuetudini radioamatoriale coloro che poi avrebbero portato avanti il progetto.IK1IMG, Mauro, impegnato nelle progettazioni ed esecuzioni d'apparecchiature FSK e PSK per trasmissione di fonia sulle bande OM, nonché tecniche di ricetrasmissione spread spectrum a divisione di codice (CDMA), IZ1GCT, il satellitaro incallito ancorché insostituibile elettricista ed IW1FDX, Massimo, ingegnere informatico, fornitore "ufficiale" del gruppo per qualsiasi software su qualunque macchina. L'idea nasce quindi verso la fine dell'estate dove, arrabattando un po' di componenti s'iniziano le prime prove. L'apparecchio è semplice, senza pretese, ma permette già di fare le prime esperienze. Modulo TX con quello RX, relay d'attivazione PTT e un paio di cavità Ex ponte TV, il tutto montato a casa del Claudio su un paio d'antenne. Si iniziano a fare i primi approcci a delle problematiche cui normalmente non si è abituati, si cercano informazioni sia cartacee che in Internet ma le stesse sono praticamente nulle. Si procede quindi facendo affidamento sulle proprie conoscenze. Dopo la fase di rodaggio incominciamo a programmare un lavoro organico al fine di arrivare rapidamente ad un qualcosa di concreto e soddisfacente. Lo scopo era di realizzare un ripetitore molto flessibile nell'uso ed alimentato a pannelli solari visto il luogo in cui intendevamo installarlo. Inoltre tale tipo d'alimentazione lo avrebbe reso autonomo nei confronti di possibili blackout. Abbiamo avuto occasione di portare a termine altri progetti in precedenza, al di fuori dell'ambiente radioamatoriale, per cui eravamo già abituati ad impostare il lavoro in un certo modo. Stabilito di fronte ad un tavolo comune gli obiettivi da raggiungere, fissavamo le specifiche ed ognuno portava avanti il lavoro in maniera indipendente in base al suo settore e poi, a fine lavori, ci si riuniva nuovamente e si metteva tutto assieme. Anche questa volta si è fatto così. Mauro si è occupato della progettazione, costruzione nonché taratura dell'Hardware, Claudio della parte elettrica e meccanica, Massimo del programma per il microcontrollore di gestione. Eravamo in autunno. Nel giro di due settimane tutto era pronto, circuito e programma. Iniziarono i test per verificare che non vi fossero intoppi e sinceramente questa volta furono proprio pochi. Qualche aggiustatina ed il tutto fu pronto. Iniziarono quindi le trasferte di Mauro e Claudio in quota per i lavori d'installazione dei pannelli solari, pali delle antenne e chi più ne ha ne metta. Il tempo non fu particolarmente clemente ed anzi le giornate brutte si susseguono in modo quasi canzonatorio. Finalmente arrivò il giorno dell'installazione e dell'esercizio nel suo loco definitivo: il 23 novembre 2002 alle ore 15.16 fu ufficialmente acceso l'R0 della Valle di Susa dalla mano di Mauro, immortalato da Claudio nella foto che si può vedere.Per motivi di incompatibilità con un altro ripetitore nel mese di agosto 2004 si è provveduto a spostare le frequenze di funzionamento come R1a. Contestualmente, facendo tesoro dell'esperienza maturata in questi mesi, altre modifiche sostanziali sono state eseguite. Molte altre seguiranno in futuro, perché i veri radioamatori non pongono mai la parola fine su quello che realizzano.

 

L'idea

L'idea di installare un ponte radio ripetitore VHF nel centro della Valle di Susa scaturisce dal fatto che, per la particolare conformazione geografica, le comunicazioni risultano difficoltose fra le località estreme. La stessa, infatti, si presenta di forma non rettilinea ma ad angolo ottuso, impedendo la portata ottica tra il primo e secondo troncone di valle. Un mezzo ripetitore installato quindi nel vertice di quest'ipotetico angolo consentirebbe di mettere in contatto le due parti senza grosse difficoltà tecniche. Ci si è quindi chiesto su quali basi formulare l'ipotesi d'un progetto di tale complesso, puntando comunque sul concetto di ripetitore da dedicare per la gestione di situazioni d'emergenza, non escludendo ovviamente l'uso "normale" in situazione ordinaria. Questo ha comunque condizionato sia il progetto hardware sia la gestione software nonché la logistica. Si fa presente che parte della Valle di Susa è a rischio sismico nonché alluvionale (si ricordi l'alluvione del novembre 2000 che ha isolato interi paesi).

 

Impostazione

La prima considerazione che è stata sviluppata riguarda, prima ancora della parte tecnica, l'idea sul sistema d'uso. Un ponte che deve operare per le situazioni d'emergenza deve:

¢ Essere esente dai problemi per i quali si verifica l'interruzione del servizio pubblico per cui indipendente come alimentazione elettrica, installato in un luogo insensibile alle calamità (terremoto, alluvione ecc…)

¢ Essere particolarmente dedicato all'esercizio dell'emergenza con stazioni portatili

¢ Non creare interferenze al di fuori della zona delle operazioni, ostacolandone altre contemporanee.

Innanzi tutto l'alimentazione è ad energia solare. Questo garantisce, con opportuno dimensionamento del sistema, indipendenza completa dell'impianto stesso dalla rete elettrica con tutti i vantaggi che ne consegue. Si è quindi provveduto all'installazione di due pannelli da 55 W cadauno e delle relative batterie tampone e regolatore di carica. Al fine di soddisfare il primo punto, l'installazione avviene ovviamente in un luogo montano non affetto dai problemi delle più probabili calamità naturali elencate. Rispetto alle installazioni convenzionali però, essendoci preposti la non interferenza al di fuori della valle, l'altezza non sarà elevata ma calcolata onde ottenere l'effetto desiderato. In poche parole s'intende formare una copertura simile a quella di una cella per telefonini, limitando il debordamento. Per quanto concerne la gestione particolarmente dedicata ai portatili, questa si ottiene curando al massimo la sensibilità in ricezione. Inoltre la lontananza da qualsiasi altro apparato di telecomunicazione elimina alla fonte eventuali problemi di desensibilizzazione a causa di spurie o armoniche eccessive a limitata distanza. La limitata altitudine permette inoltre di usare le montagne come naturale barriera da interferenze esterne alla valle.

 

Gestione ordinaria

Sono rispettate tutte le norme di legge e quelle dettate dalla consuetudine Per cui:

¢ Potenza massima d'emissione: 10 watt Eirp

¢ Attivazione con tono CTCSS 107.2 Hz oppure DCS 266

¢ Attivazione con nota a 1750 Hz oppure tono DTMF 1 per le radio sprovviste di nota. (Quando abilitato)

¢ Timer di caduta ponte 15 secondi (Solo con attivazione nota a 1750 Hz o DTMF 1 Abilitati)

¢ Timer di caduta portante 5 minuti

¢ Ripristino dopo 1,5 minuti dalla caduta portante

¢ Identificativo del ponte ogni 10 minuti non sovrapposto alla voce (è dato vocalmente oppure in morse a tre velocità selezionabili, a seconda di quanto impostato)

¢ Possibilità per il responsabile di disattivare in qualunque momento il ripetitore tramite telecomando

 

Gestione in emergenza

In caso di calamità e quindi comunicazioni d'emergenza, si possono, per circuito, derogare alle caratteristiche di cui sopra. Infatti, alcuni sistemi impostati potrebbero essere di notevole intralcio alle operazioni, rallentandole e creando inutile caos in momenti di per sé delicati.

Per cui:

¢ E' possibile disattivare la selettiva (per facilitare operatori meno esperti)

¢ E' possibile, se autorizzati, disattivare l'identificativo (per evitare continue scocciature)

¢ Allungare la coda del ponte (per agevolare le stazioni portatili deboli)

E' interessante notare che qualora si intenda effettuare operazioni con il paging, mettendo un "uno" come prima cifra della sequenza, si ottiene lo sblocco automatico della selettiva del ponte. La scheda di controllo è stata progettata, costruita, programmata e testata, per gestire in ricezione/trasmissione una seconda frequenza, eventualmente anche in microonde, da adoperarsi per una stazione fissa coordinatrice delle operazioni oppure per link con altro ponte. In questo caso è possibile il Mix con la banda in VHF. Pur essendo, come detto, circuitalmente predisposta, per ora gli apparati non sono implementati. Le opzioni previste per il ponte in VHF sono duplicate anche per la gestione di questo canale (selettiva, timer ecc…) Tutte le funzioni del ripetitore sono gestibili da telecomando su apposita frequenza dedicata. Con le modifiche di marzo 2003 possono essere gestite più frequenze su questo secondo "canale".

 

 

Strutturazione tecnica

L'architettura del ponte è certamente classica. Trasmettitore e ricevitore sintetizzati, scheda di gestione con microcontrollore, amplificatore a 10 watt e cavità diplexer. Antenna di trasmissione verticale omnidirezionale, posta su palo di sostegno alto 5 metri (lo stesso dei pannelli solari). Come già anticipato la scheda di gestione è doppia, con possibilità di trattamento simultaneo di due o più canali e "mix band". Essendo l'installazione prevista in luogo montano, con quello che ne consegue, ci si è premuniti circa la possibilità di blocchi. Esistono quindi un W.dog Software per il ripristino del microcontrollore ed uno Hardware in caso di fallimento del primo. Per una maggior efficacia quest'ultimo è posto su una basetta separata ed indipendente. Il reset Hardware può anche essere telecomandato. Qualora fosse richiesto, oltre a quella temporanea, è possibile la disattivazione permanente del ponte tramite telecomando (il ripristino sarà attuabile solo recandosi sul posto). E' inoltre prevista la possibilità di QRX per un periodo impostabile. Per ogni operazione comandata il ponte risponde con un codice in Cw dopo l'esecuzione. Per la parte di progettazione si consiglia di leggere attentamente la sezione "consigli utili".

 

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